Federalismi – Newsletter del 19/09/2018
Il Parlamento europeo, a Strasburgo, nella plenaria dello scorso 12 settembre, ha votato una risoluzione “su una proposta recante l’invito al Consiglio a constatare, a norma dell’art.7, paragrafo 1, del Trattato sull’Unione europea, l’esistenza di un evidente rischio di violazione grave da parte dell’Ungheria dei valori su cui si fonda l’Unione”. Alla risoluzione è allegata la proposta di decisione del Consiglio in merito alla constatazione dell’esistenza in Ungheria del suddetto rischio dei valori fondanti dell’Unione. Come noto, tali valori sono enunciati all’art. 2 TUE e comprendono, ai sensi della prima frase della disposizione, il “rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze”. La seconda frase della norma precisa che “questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”. Altrettanto noto è che, in caso di violazione dei detti valori, i trattati istitutivi dell’Unione europea prevedono, fin dal trattato di Amsterdam del 1997, un sistema di accertamento e sanzionatorio che, dopo le modifiche del trattato di Lisbona del 2007, si articola in una fase preventiva, che può essere attivata da un terzo degli Stati membri o dalla Commissione o, come nel caso in esame, dal Parlamento europeo….
Lasă un răspuns